BENVENUTI A PALAZZO SPADARO LIBERTINI

Palazzo Spadaro Libertini è uno dei palazzi più antichi di Caltagirone, ricostruito su un impianto preesistente cinquecentesco riconducibile al palazzo non finito appartenuto a Bonaventura Secusio, vescovo di Catania e diplomatico nato a Caltagirone nel 1558.

I lavori di ricostruzione vennero iniziati nel 1725 da Barbaro Maggiore Marchese di Santa Barbara e conclusi nel 1732.

PALAZZO SPADARO LIBERTINI

Saloni di Rappresentanza

via San Bonaventura n. 22, Caltagirone (Catania)

Come arrivare al Palazzo

Ingresso Castello

I Saloni di Rappresentanza, ubicati al secondo piano del Palazzo, accolgono il visitatore con l’imponenza del loro muro perimetrale antecedente al mille. Un muro appartenente all’antica cinta muraria della città che delimita uno spazio sormontato da archi a sesto acuto e volte a crociera, testimonianza del fatto che il Palazzo è un insieme di resti di origine medievale.
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Salone degli Stemmi

Il primo salone di Palazzo Spadaro Libertini risplende di elementi sopravvissuti al terremoto del 1693, quali un pavimento in pietra di Comiso e stipiti di porta di ispirazione tardo seicentesca.

Accanto agli ornamenti barocchi, spicca un soffitto decorato con le armi dei Libertini, Baroni di San Marco Lo Vecchio, circondate da eleganti fiori. Questo spazio funge da preludio a una serie di saloni sontuosi.

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Salone dei Marmi

Questo salone si distingue per la sua cupola che raggiunge i 7 metri di altezza, impreziosita da stipiti francesi laccati in bianco e oro, raffiguranti festoni floreali e fruttati. Il decoro, in puro stile liberty sottolinea l’amore dei proprietari per Francia.
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Salone Giallo

Questo Salone, caratterizzato dalle pareti rivestite di damasco giallo di origine francese, riflette uno stile fastoso tipico della Sicilia settecentesca.

La volta, in armonia con i toni del damasco, sfoggia festoni floreali, cartigli con animali esotici e una preziosa tela di Francesco Vaccaro che ritrae il Dio Apollo.

La sua acustica particolare suggerisce che lo spazio fosse dedicato alla musica.
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Salone degli Specchi

Il Salone degli Specchi, con il suo splendore rosso e oro, rappresenta la magnificenza del Palazzo.

Oltre ai tessuti pregiati e ai mobili di fattura francese, il Salone ospita opere di Francesco Vaccaro, un camino barocco, una cappella settecentesca e un pianoforte Gran Coda Pleyel Wolff del 1860 circa, suonato anche da Wagner.


Questo spazio, noto per l’eccezionale acustica, rimane un testimone del desiderio siciliano di sfarzo europeo.
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Salone Azzurro

L’ultimo dei Saloni, non fa parte dell’enfilade. Conserva tappezzerie di damasco settecentesco e porte laminate in oro, tutte preservate con tecniche di consolidamento non invasive. La volta è impreziosita da decorazioni che simboleggiano auguri di felicità eterna.

Il Salone ospita alcune copie di documenti dell’Archivio Spadaro di Passanitello e una scrivania monumentale passata attraverso generazioni della famiglia Spadaro, fino alla donazione da parte dell’Arch. Spadaro alla cugina Gemma Gravina di Belmonte.
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